lunedì 10 febbraio 2014

The Wolf of Wall Street

"Jordan Belfort è un broker cocainomane e nevrotico nella New York degli anni Novanta. Assunto dalla L.F. Rothschild il 19 ottobre del 1987 e iniziato alla 'masturbazione' finanziaria da Mark Hanna, yuppie di successo col vizio della cocaina e dell'onanismo, è digerito e rigettato da Wall Street lo stesso giorno in seguito al collasso del mercato. Ambizioso e famelico, risale la china e fonda la Stratton Oakmont, agenzia di brokeraggio che rapidamente gli assicura fortuna, denaro, donne, amici, nemici e (tanta) droga. Separato dalla prima moglie, troppo rigorista per reggere gli eccessi del consorte, Jordan corteggia e sposa in seconde nozze la bella Naomi, che non tarda a regalare due eredi al suo regno poggiato sull'estorsione criminale dell'alta finanza e la ricerca sfrenata del piacere. Ma ogni onda cavalcata ha il suo punto di rottura. Perduti moglie, amici e rotta di navigazione, Jordan si infrangerà contro se stesso, l'inchiesta dell'FBI e la dipendenza da una vita 'tagliata' con cocaina e morfina."

(tratto da www.mymovies.it)

Ho visto questo film in completa tensione. Tre ore di rigidità muscolare. Sono uscita che non capivo bene se ero disgustata, scioccata o che altro. Ci ho dovuto riflettere, come se lo dovessi metabolizzare.
A due giorni di distanza posso dire che è fantastico, come è strepitoso Leonardo DiCaprio ed eccezionale Scorsese.

A primo impatto sono rimasta come influenzata negativamente dal film, perchè narra uno stile di vita, un modo di lavorare, un'assenza di affetti familiari, che io non approvo, che non condivido e che mai e poi mai accetterei nella mia vita. E' stato come vedere proiettato davanti ai miei occhi tutto quello che di più lurido, orrido, vergognoso, volgare, ci possa essere e che assolutamente non vorrei mai facesse parte della mia vita. Mi sono alzata alla fine del film come se fossi io sotto l'effetto di droghe anestetizzanti, proprio perchè Jordan Belfort rappresenta tutto quello che io non vorrei mai nella mia vita.

Però poi, passata, la terribile sensazione emotiva di quello che si ripudia, ho apprezzato moltissimo questo film. A parte l'indiscussa bravura di Scorsese e di DiCaprio, e di tutti gli altri attori, il film condanna proprio la figura e la persona di Jordan Belfort. Condanna il suo stile di vita fatto di droga, sesso, tradimenti, soldi, truffe. Condanna il protagonista, la sua vita, ma anche il suo metodo di lavoro. Il fatto di riuscire a vendere prodotti scadenti alle persone oneste. Purtroppo è quello che spesso capita anche nelle nostre vite, nel lavoro quotidiano. E' una condanna a non essere dalla parte del cliente, per guadagnare i propri profitti sulla pelle e sui risparmi degli altri.

Troppo spesso in un momento di crisi gli stipendi delle persone vengono calcolati in percentuale sulle vendite che ogni signolo addetto riesce a piazzare (in qualsiasi campo dai broker, alle banche, alle automobili, alle mutande, agli elettrodomestici). Nel momento in cui l'addetto alle vendite sa che il suo stipendio aumenterà all'aumentare delle vendite, lui cercherà di "rifilare" alla clientela di tutto! Ed è giusto questo? Questa eterna corruzione e svendita di se stessi? E se invece pensassimo di vendere una cosa in meno, ma vedere il cliente soddisfatto?

Film intelligente, che ti porta a toccare il fondo con il protagonista, proprio per condannare apertamente tutto quello che di sbagliato e di corrotto c'è nella nostra quotidianeità. Un film dove trionfano l'avidità e la totale amoralità; ed è proprio questo trionfo che condanna quella vita tanto spregiudicata di Belfort.
Mi chiedo solo quanti tra i giovani vedranno nel film un Belfort eroe da imitare e quanti invece come il modello da non seguire assolutamente.

Del resto alla fine del film, Belfort viene condannato e una volta scontata la pena, torna a fare dei corsi "motivazionali" per insegnare alle persone "a vendere il ghiaccio persino agli eschimesi". Non è forse un corso come quello che fanno fare ai commerciali di ogni settore? E allora chi avrà realmente vinto, la giustizia o Jordan Belfort?

Credo che stia ad ognuno di noi scegliere quale strada intraprendere!!!
Ne consiglio la visione.

 

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