"Nel tepore ingannevole di un maggio malato, il
raccogliticcio gruppo di investigatori comandato da Gigi Palma si trova
a fronteggiare un crimine terribile: un bambino di dieci anni, nipote
di un ricco imprenditore, è stato rapito. Le indagini procedono a
tentoni, mentre il buio si impadronisce lentamente dei cuori e delle
anime e la morsa di una crisi di cui nessuno intravede l'uscita
stravolge le vite di tanti, spegnendo i sentimenti più profondi. Anche
un banale furto in un appartamento può nascondere le peggiori sorprese. I
Bastardi dovranno essere più uniti che mai, per trovare insieme la
forza di sporgersi su un abisso di menzogne e rancori dove non balena
alcuna luce. Intanto, nel commissariato più chiacchierato della città, i
rapporti di lavoro e quelli personali si complicano, e il vecchio
Pisanelli prosegue la sua battaglia solitaria contro un serial killer
alla cui esistenza nessuno vuole credere".
(tratto da www.ibs.it)
Finalmente trovo un attimo di tempo per scrivere due parole su Buio, l'ultimo romanzo di Maurizio De Giovanni.
Il libro è il terzo volume della saga dei Bastardi di Pizzofalcone. O meglio il primo "Il metodo del coccodrillo" fa da apripista per la serie, lasciando poi spazio a "I bastardi di Pizzofalcone" e a "Buio".
Si ritrovano qui i personaggi che abbiamo lasciato, li ritroviamo tutti, e ritroviamo tutte le loro, ansie, passioni, paure, amori, ritroviamo le loro vite. Il romanzo ancora una volta è incalzante, una corsa contro il tempo per ritrovare Dodo, il bambino di dieci anni rapito.
Ancora una volta De Giovanni scrive in maniera magistrale, rende il lettore partecipe della scena, e spesso, quando si è immersi nella lettura, sembra di essere con loro, lì seduti nella stessa stanza di Aragona o di Lojacono, con al fianco Ottavia o Palma. E' un romanzo che fa perdere la cognizione del tempo, per catapultare il lettore sulle scene descritte, alla ricerca del rapitore o dell'assassino.
E' un romanzo nero, un giallo, ma con tutte le sfumature della vita, quella che si tesse tra il commissariato, le scene dei crimini, le strade e le abitazioni private dei personaggi. Proprio in questi ambienti si svelano sempre più le vite private e nascoste dei protagonisti del libro. Piano piano si capisce chi sono, cosa provano, cosa covano nel loro intimo più profondo. Oltre all'incognita dell'indagine, De Giovanni continua a costruire e a delineare i suoi personaggi, legandoli sempre di più al lettore.
Buio, c'è sempre buio, anche in ognuno di noi. Ci sono delle parti del libro che sembrano monologhi teatrali, bellissimi. La parte del "ci sono notti" o la descrizione di "maggio", un maggio malato che porta a rapire un bambino, o a commettere altri crimini. O l'incipit iniziale di Dodo che parla con Batman, il pupazzetto che gli ha regalato suo babbo. Sono tutti dei capitoli densi di emozioni, di sensazioni, che trascinano il lettore in quell'agonia delle sue parole. Sembra di vedere un attore che ne recita la parte. Sembra di leggere la realtà che si aggira nelle nostre città. Sì, perchè De Giovanni delinea una realtà, un mondo vero, una criminalità di tutti i giorni, come descrivere persone di tutti i giorni, quelli che ci stanno vicini di casa.
Maurizio De Giovanni ha la grande capacità di scrivere in modo che il lettore possa immaginare il film di quello che sta leggendo. Lo si vede bene, lo si vede scorrere perfettamente nella propria immaginazione durante la lettura. Dote davvero di pochi scrittori.
Bravo Maurizio! Ancora una volta ci hai legato al tuo romanzo, ai tuoi Bastardi, e sempre più noi lettori vogliamo scoprire cosa succede nella tua Napoli, cosa accade ai nostri amici del commissariato, e come finisce realmente Buio, perchè il libro è palese che prevede un seguito!!!
A quando un po' di Luce sul caso?!?! Ti aspettiamo con il quarto volume... e sappiamo già che non ci deluderai!!!
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