Oggi insalata di mare monotema, ovvero solo
seppia. I vantaggi della seppia, rispetto al polpo sono il prezzo, la
cottura più veloce, la sua morbidezza. Impossibile che una seppia
lessata venga gommosa!
Anche
oggi pesce ad offerta. Seppie grandi a euro 9,90 al kilo. Di solito
vanno dai 12 ai 15 euro al kg. Quindi acquisto niente male!
Considerata che la seppia, come il polpo, durante la cottura tende a
dimezzarsi. Per cui una seppia di 600 g sarà, una volta cotta, come una
di 300. Inoltre è buonissima anche il giorno dopo, io infatti ne prendo
sempre un po' di più e se avanza la uso da antipasto il giorno
successivo!
Ingredienti (2 persone):
una seppia grande
sale
olio
capperi
aglio
sedano
peperoncino
un limone
aceto bianco
olive nere.
Preparazione:
lavare e pulire la seppia, lessarla x 20 minuti circa in
pentola a pressione o 1 ora in pentola normale. Se vi sembra sempre
dura, continuate a cuocere.
Preparare in una scodella un misto
di aglio, sedano a tocchettini, 2 cucchiaini di capperi, peperoncino,
olive nere, olio, aceto bianco. Grattugiate la scorza di un limone e poi
meteteci il succo di mezzo limone.
Una volta cotta la seppia, farla a tocchettini e aggiungerla al condimento. Salare.
Lasciare riposare 2 o 3 ore.
Se la preparate la mattina x la sera anche meglio. Oppure la sera prima
x il giorno dopo. Insomma più sta lì a riposo e più si insaporisce!
P.s. A me piace molto il sedano, ma nel caso in cui voi non ne foste
amanti, potete sostituirlo con dei pomodorini o peperoni crudi tagliati
alla julienne. Può andare anche la patata lessata, ma tende a sopprimere
il gusto della seppia e ad assorbire tutto l'olio del condimento!
Eccola qua pronta e servita!!!
"Semplicemente Giulia" è il blog che parla delle mie passioni, della buona cucina, di libri, di viaggi. Insomma di me! Benvenuti!
mercoledì 26 febbraio 2014
Insalata fredda di seppie al limone
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Pere sciroppate alla lavanda
A grande richiesta, dopo l'assaggio di sabato sera, le pere sciroppate alla lavanda.
Sono ottime perchè si conservano a lungo, possono essere servite sui formaggi, ma sono ottime anche da sole da mangiare col cucchiaino. Possono essere aggiunte nei dolci al cioccolato, oppure sopra al gelato!
Ingredienti per 4 vasetti bormioli:
1 kg di pere
450 g zucchero
fiori di lavanda q.b.
Preparazione:
sbucciate e fate a pezzetti 1 kg di pere. Mettetele in una pentola con 450 g di zucchero, lasciatele macerare per circa un'ora, dopo di che accendete il fuoco e cominciate a cuocerle per 20-30 minuti a fuoco lento e avendo cura di mescolare continuamente. Le pere e lo zucchero, cuocendo, faranno un liquido che sarà lo sciroppo delle pere. Spegnete il gas, aggiungete a caldo un cucchiaio di fiori secchi di lavanda (se è estate potete aggiungere due rametti di fiori freschi!).
Imbarattolate, chiudete bene i barattoli e fateli ribollire, come le conserve, per 30 minuti in un pentolone.
Io di solito metto sul fondo della pentola un asciughino e fascio ogni singolo barattolo con un tovagliolo. Immergo tutto nell'acqua e lascio bollire 30 minuti. Pronti e ben conservati!!!
Purtroppo non ho la foto dei barattolini, visto che sono andati a ruba!!!
Sono ottime perchè si conservano a lungo, possono essere servite sui formaggi, ma sono ottime anche da sole da mangiare col cucchiaino. Possono essere aggiunte nei dolci al cioccolato, oppure sopra al gelato!
Ingredienti per 4 vasetti bormioli:
1 kg di pere
450 g zucchero
fiori di lavanda q.b.
Preparazione:
sbucciate e fate a pezzetti 1 kg di pere. Mettetele in una pentola con 450 g di zucchero, lasciatele macerare per circa un'ora, dopo di che accendete il fuoco e cominciate a cuocerle per 20-30 minuti a fuoco lento e avendo cura di mescolare continuamente. Le pere e lo zucchero, cuocendo, faranno un liquido che sarà lo sciroppo delle pere. Spegnete il gas, aggiungete a caldo un cucchiaio di fiori secchi di lavanda (se è estate potete aggiungere due rametti di fiori freschi!).
Imbarattolate, chiudete bene i barattoli e fateli ribollire, come le conserve, per 30 minuti in un pentolone.
Io di solito metto sul fondo della pentola un asciughino e fascio ogni singolo barattolo con un tovagliolo. Immergo tutto nell'acqua e lascio bollire 30 minuti. Pronti e ben conservati!!!
Purtroppo non ho la foto dei barattolini, visto che sono andati a ruba!!!
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martedì 25 febbraio 2014
Liquore alla liquirizia
Questo liquore è semplicissimo, e devo dire che ha avuto molto successo!
Lo potete servire freddo d'estate e a temperatura ambiente o addirittura tiepido d'inverno. Buono anche per guarnire il gelato!
Ingredienti:
200 g liquirizia pura
1,2 l di acqua
1 l alcool 90°
1,2 kg zucchero
Preparazione:
mettere 600 ml di acqua in una pentola con la liquirizia e far sciogliere mescolando continuamente a bagnomaria. Una volta sciolta bene la liquirizia, far freddare.
Preparare a parte lo sciroppo con zucchero e i restanti 600 ml di acqua. Far sciogliere a fuoco lento e poi far freddare.
Una volta freddati mescolare i due liquidi e aggiungere l'alcool. Mettere in un recipiente ( o come ho fatto io in 2) e tenere al buio per 3 giorni, avendo cura di mescolare ogni tanto. Dopo 3 giorni è pronto per essere imbottigliato e servito!
Lo potete servire freddo d'estate e a temperatura ambiente o addirittura tiepido d'inverno. Buono anche per guarnire il gelato!
Ingredienti:
200 g liquirizia pura
1,2 l di acqua
1 l alcool 90°
1,2 kg zucchero
Preparazione:
mettere 600 ml di acqua in una pentola con la liquirizia e far sciogliere mescolando continuamente a bagnomaria. Una volta sciolta bene la liquirizia, far freddare.
Preparare a parte lo sciroppo con zucchero e i restanti 600 ml di acqua. Far sciogliere a fuoco lento e poi far freddare.
Una volta freddati mescolare i due liquidi e aggiungere l'alcool. Mettere in un recipiente ( o come ho fatto io in 2) e tenere al buio per 3 giorni, avendo cura di mescolare ogni tanto. Dopo 3 giorni è pronto per essere imbottigliato e servito!
Semi di zucca al forno
Questa è una cosa semplicissima. Quando pulite
una zucca, nel mio caso mantovana, perchè come me l'avete utilizzata per farla al forno o per
fare un minestrone o qualsiasi altra cosa, invece di buttare i semi,
teneteli da parte. Puliteli sotto l'acqua e toglietegli i filamenti arancioni della zucca. Sciacquateli bene.
Poi posizionateli in una teglia da forno con la carta e, ancora un po' umidi, salateli ben bene.
Infornate a 140°C per un quarto d'ora, ma controllateli, girateli spesso con un cucchiaio, e se vi accorgete che la buccia comincia a scoppiettare, toglieteli immediatamente perchè rischiate di bruciarli!
Pronti e serviti, buoni da speluzzicare e ottimi davanti a un bel film con un birrino!!!
p.s.
nella foto sono ancora da mettere in forno... una volta sfornati non ho avuto neppure il tempo di fare la foto!!!
Poi posizionateli in una teglia da forno con la carta e, ancora un po' umidi, salateli ben bene.
Infornate a 140°C per un quarto d'ora, ma controllateli, girateli spesso con un cucchiaio, e se vi accorgete che la buccia comincia a scoppiettare, toglieteli immediatamente perchè rischiate di bruciarli!
Pronti e serviti, buoni da speluzzicare e ottimi davanti a un bel film con un birrino!!!
p.s.
nella foto sono ancora da mettere in forno... una volta sfornati non ho avuto neppure il tempo di fare la foto!!!
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Merluzzo carciofi e patate
L'altro giorno ho trovato in pescheria le
codine di merluzzo a 9,80/Kg... prezzo buonissimo! Ne ho prese una per
sperimentarla al forno con patate e carciofi... che dire... buonissma,
semplicissima e digeribilissima!
Ingredienti (2 persone):
una bella coda di merluzzo 600-700 g
2 patate grandi
3 carciofi moretti
sale
olio
rosmarino
limone
aglio
Preparazione:
Sciacquate bene il merluzzo e apritelo a metà, lungo il senso della lisca centrale. Adagiatelo in una teglia da forno con un filo di olio, sale, aglio e rosmarino. Tagliate le patate a dadini (farli piccoli serve affinchè cuociano in poco tempo, visto che il merluzzo cuoce veloce). Pulite i carciofi dalle parti dure, spaccateli in 4 e metteteli in un po' di acqua con un limone strizzato. Pulite anche i gambi che sono buonissimi!
Anzichè fare come nella foto, mettete prima i carciofi e sopra le patate, altrimenti vi si seccheranno come è successo a me. Se li mettete sotto alle patate invece rimarranno belli teneri!
Non salate (saleremo a metà cottura patate e carciofi) e mettete a 200° per 40-45 minuti.
Pronto e servito, facile e gustoso!
Ingredienti (2 persone):
una bella coda di merluzzo 600-700 g
2 patate grandi
3 carciofi moretti
sale
olio
rosmarino
limone
aglio
Preparazione:
Sciacquate bene il merluzzo e apritelo a metà, lungo il senso della lisca centrale. Adagiatelo in una teglia da forno con un filo di olio, sale, aglio e rosmarino. Tagliate le patate a dadini (farli piccoli serve affinchè cuociano in poco tempo, visto che il merluzzo cuoce veloce). Pulite i carciofi dalle parti dure, spaccateli in 4 e metteteli in un po' di acqua con un limone strizzato. Pulite anche i gambi che sono buonissimi!
Anzichè fare come nella foto, mettete prima i carciofi e sopra le patate, altrimenti vi si seccheranno come è successo a me. Se li mettete sotto alle patate invece rimarranno belli teneri!
Non salate (saleremo a metà cottura patate e carciofi) e mettete a 200° per 40-45 minuti.
Pronto e servito, facile e gustoso!
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Nessuno sa di noi - Simona Sparaco
"Quando Luce e Pietro si recano in ambulatorio
per fare una delle ultime ecografie prima del parto, sono al settimo
cielo. Pietro indossa persino il maglione portafortuna, quello tutto
sfilacciato a scacchi verdi e blu delle grandi occasioni. Ci sono voluti
anni per arrivare fin qui, anni di calcoli esasperanti con calendario
alla mano, di "sesso a comando", di attese col cuore in gola smentite in
un minuto. Non appena sul monitor appare il piccolo Lorenzo, però, il
sorriso della ginecologa si spegne di colpo. Lorenzo è troppo "corto".
Ha qualcosa che non va. "Nessuno sa di noi" è la storia di un mondo che
si lacera come carta velina. E di una donna di fronte alla
responsabilità di una scelta enorme. Qual è la cosa giusta quando tutte
le strade portano a un vicolo cieco? Che cosa può l'amore? E quante sono
le storie di luce e buio vissute dalle persone che ci passano accanto?
Come le ricorderanno le lettrici della sua rubrica e le numerose donne
che incontra sul web, Luce non è sola."
(tratto da www.ibs.it)
Un libro toccante, di quelli che a tratti è bellissimo e a tratti sembra che ci sia qualcuno di fronte a te che ti dà un bel pugno nello stomaco. Un libro doloroso, di quelli che per leggerli ti fa sudare.
Il tema non è dei più semplici, visto che tratta dell'aborto terapeutico. Si legge tutto d'un fiato, in un giorno, al massimo due, perchè il lettore deve sapere a tutti i costi come va a finire.
Indipendentemente da quello che si possa pensare o credere a livello personale sull'aborto, è un libro meraviglioso, che legge dentro alle persone che ci sono passate, sia quelle che hanno scelto per la vita che quelle che hanno optato per l'interruzione. Luce fa la sua scelta, ma insieme a lei, nella rubrica on line che legge ogni volta che ha bisogno di ossigeno, ci sono persone che hanno fatto o sono state costrette a fare scelte analoghe o diverse dalla sua. Si apre uno spaccato della mente umana femminile, sottoposta ad una scelta di fronte ad un bivio che dovrebbe essere inaccettabile.
Non tratta solo dell'aborto, ma anche del senso della famiglia, dell'amore, dell'egoismo delle persone nei momenti di difficoltà. Un libro completo a 360° che cerca di narrare, senza la presunzione di spiegare, il turbinio di emozioni, sensazioni, paure, ansie, che si presentano quando insorge il problema di una gravidanza "non normale", e tramite i racconti delle donne della rubrica anche i problemi di gravidanze non cercate o non volute. Una sorta di diario segreto dei pensieri e delle riflessioni che si fanno quando ci si ritrova in due con preblemi annessi, di qualsiasi sorta essi siano, dai più semplici ai più complessi.
Un libro intenso, profondo, intimo, meraviglioso... da leggere col cuore il mano. Un libro non semplice, tutt'altro, direi doloroso, di quelli che trafigge, ma infinitamente bello.

lunedì 24 febbraio 2014
La mia prima tovaglia - Le mie creazioni
Ecco qua la mia prima creazione!!! Una tovaglia per la futura tavola della futura casa!!!
Lo so è un po' presto, ancora la casa è in costruzione, ma visto che ho un po' di tempo da poter sfruttare, perchè non impiegarlo in qualcosa di costruttivo? E allora impariamo a cucire qualcosa.
Sono andata in merceria e mi sono innamorata di questa bellissima stoffa a cuori blu... e fortuna ha voluto che ci fosse uno scampolo delle giuste dimensioni (per l'esattezza ne è avanzato un pezzo con cui vorrei decorare gli asciughini).Costo 12€. Ho preso il nastro blu per decorare il bordo e il filo blu per la macchina da cucire. Totale spesa: meno di 20 €. Fare una cosa come piace a me, non ha prezzo!!! E poi la qualità della stoffa è ottima!!!
Le foto sono della tovaglia "in costruzione", devo dire che è venuta molto carina, ben rifinita, anche se in alcuni punti non precisissima, ma si può solo che migliorare!!!
Adesso che ho scoperto il mondo delle stoffe, bordini, macchina da cucire, via a comprare la stoffa per tovaglioli e per asciughini da coordinare... e perchè no, pure per le presine!!!


Lo so è un po' presto, ancora la casa è in costruzione, ma visto che ho un po' di tempo da poter sfruttare, perchè non impiegarlo in qualcosa di costruttivo? E allora impariamo a cucire qualcosa.
Sono andata in merceria e mi sono innamorata di questa bellissima stoffa a cuori blu... e fortuna ha voluto che ci fosse uno scampolo delle giuste dimensioni (per l'esattezza ne è avanzato un pezzo con cui vorrei decorare gli asciughini).Costo 12€. Ho preso il nastro blu per decorare il bordo e il filo blu per la macchina da cucire. Totale spesa: meno di 20 €. Fare una cosa come piace a me, non ha prezzo!!! E poi la qualità della stoffa è ottima!!!
Le foto sono della tovaglia "in costruzione", devo dire che è venuta molto carina, ben rifinita, anche se in alcuni punti non precisissima, ma si può solo che migliorare!!!
Adesso che ho scoperto il mondo delle stoffe, bordini, macchina da cucire, via a comprare la stoffa per tovaglioli e per asciughini da coordinare... e perchè no, pure per le presine!!!
Vellutata di ceci con mazzancolle e cozze
Una ricetta facile, gustosa e di spesa modica: la vellutata di ceci con mazzancolle e cozze.
Meglio se fatta con i ceci lessati in casa (di solito dopo un ammollo di 2-3 ore, ci vuole un'ora, un'ora e mezzo di cottura a fuoco basso). In caso di emergenza ovviamente vanno benissimo anche i ceci in barattolo già cotti e pronti all'uso!
Ingredienti (2 persone):
per la vellutata di ceci:
200-300 g ceci
1 cipolla
timo
curry
vino bianco
sale
olio
Per il pesce:
4 mazzancolle
1 rete di cozze
sale
olio
aglio
peperoncino
prezzemolo
vino bianco
Preparazione:
Lessate i ceci dopo averli messi 2-3 ore in ammollo in acqua fredda. La cottura deve essere a fuoco lento, per un'ora, un'ora e mezzo. Altrimenti potete usare quelli già cotti dopo averli lavati sotto l'acqua corrente.
Mettete una cipolla in un tegame, con un filo di olio, fatela cuocere, sfumandola con del vino bianco. Una volta evaporato il vino bianco, aggiungete i ceci, con il liquido di cottua (o acqua se sono quelli comprati), sale, curry, timo e fate insaporire per 10-15 minuti. Prendere il passatutto o il frullatore ad immersione e fate una bella cremina di ceci. Fate riposare col coperchio.
Mentre la nostra vellutata riposa e prende sapore, lavate le mazzancolle e con uno stecchino da denti togliete il filo nero sul dorso. Aprire il carapace sul dorso con le forbici in modo da farle insaporire meglio durante la cottura e da renderle più facili da sgusciare. Mettetele in una padella antiaderente con olio, sale, peperoncino, aglio e prezzemolo. Fate cuocere, sfumare con vino bianco. Cuociono in pochissimi minuti.
Per le cozze (si veda ricetta precedente delle cozze in bianco per la pulizia), stessa cosa dei gamberi, cuocete in tegame coperto con olio, aglio, peperoncino, un pizzico di sale (anche niente), prezzemolo e sfumando con vino bianco.
Servite la vostra vellutata di ceci, con i gamberoni (nella foto già sgusciati), e le cozze (privandole del guscio).
Ottima, saporita e d'effetto!
Pronta e servita!

Meglio se fatta con i ceci lessati in casa (di solito dopo un ammollo di 2-3 ore, ci vuole un'ora, un'ora e mezzo di cottura a fuoco basso). In caso di emergenza ovviamente vanno benissimo anche i ceci in barattolo già cotti e pronti all'uso!
Ingredienti (2 persone):
per la vellutata di ceci:
200-300 g ceci
1 cipolla
timo
curry
vino bianco
sale
olio
Per il pesce:
4 mazzancolle
1 rete di cozze
sale
olio
aglio
peperoncino
prezzemolo
vino bianco
Preparazione:
Lessate i ceci dopo averli messi 2-3 ore in ammollo in acqua fredda. La cottura deve essere a fuoco lento, per un'ora, un'ora e mezzo. Altrimenti potete usare quelli già cotti dopo averli lavati sotto l'acqua corrente.
Mettete una cipolla in un tegame, con un filo di olio, fatela cuocere, sfumandola con del vino bianco. Una volta evaporato il vino bianco, aggiungete i ceci, con il liquido di cottua (o acqua se sono quelli comprati), sale, curry, timo e fate insaporire per 10-15 minuti. Prendere il passatutto o il frullatore ad immersione e fate una bella cremina di ceci. Fate riposare col coperchio.
Mentre la nostra vellutata riposa e prende sapore, lavate le mazzancolle e con uno stecchino da denti togliete il filo nero sul dorso. Aprire il carapace sul dorso con le forbici in modo da farle insaporire meglio durante la cottura e da renderle più facili da sgusciare. Mettetele in una padella antiaderente con olio, sale, peperoncino, aglio e prezzemolo. Fate cuocere, sfumare con vino bianco. Cuociono in pochissimi minuti.
Per le cozze (si veda ricetta precedente delle cozze in bianco per la pulizia), stessa cosa dei gamberi, cuocete in tegame coperto con olio, aglio, peperoncino, un pizzico di sale (anche niente), prezzemolo e sfumando con vino bianco.
Servite la vostra vellutata di ceci, con i gamberoni (nella foto già sgusciati), e le cozze (privandole del guscio).
Ottima, saporita e d'effetto!
Pronta e servita!

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domenica 23 febbraio 2014
Polpo con le patate
Questa ricetta è veloce, facile e col polpo ad offerta abbastanza economico!
Io ho trovato il polpo a 11€/kg ad offerta. Le patate costano poco e per persona ne basta una grande o due medie.
Ingredienti (2 persone):
500-600 g polpo
2 patate grandi (oppure a vostro piacimento se ne volete di più o di meno)
1 carota
1 cipolla
1 pomodoro
1 costa di sedano
prezzemolo
aglio
peperoncino
capperi
sale
olio evo
Preparazione:
Lavare bene il polpo, togliete occhi e bocca. Mettetelo in pentola a pressione con carota, sedano, cipolla, aglio, peperoncino, prezzemolo, sale. Fate soffiare la pentola a pressione per 15-20 minuti a seconda delle dimensioni del polpo. Nel frattempo sbucciate le patate e fatele a pezzi. Mettetele a lessare e scolatele quando si bucheranno con una forchetta.
Preparate poi un battutino di aglio, prezzemolo, un cucchiaino di capperi, peperoncino, sale e olio.
Una volta cotto il polpo, fatelo a pezzettini e conditelo col battutino. Stessa cosa per le patate, conditele col battutino che vi siete preparati.
Eccolo qua, facile, veloce, pronto e servito!
Io ho trovato il polpo a 11€/kg ad offerta. Le patate costano poco e per persona ne basta una grande o due medie.
Ingredienti (2 persone):
500-600 g polpo
2 patate grandi (oppure a vostro piacimento se ne volete di più o di meno)
1 carota
1 cipolla
1 pomodoro
1 costa di sedano
prezzemolo
aglio
peperoncino
capperi
sale
olio evo
Preparazione:
Lavare bene il polpo, togliete occhi e bocca. Mettetelo in pentola a pressione con carota, sedano, cipolla, aglio, peperoncino, prezzemolo, sale. Fate soffiare la pentola a pressione per 15-20 minuti a seconda delle dimensioni del polpo. Nel frattempo sbucciate le patate e fatele a pezzi. Mettetele a lessare e scolatele quando si bucheranno con una forchetta.
Preparate poi un battutino di aglio, prezzemolo, un cucchiaino di capperi, peperoncino, sale e olio.
Una volta cotto il polpo, fatelo a pezzettini e conditelo col battutino. Stessa cosa per le patate, conditele col battutino che vi siete preparati.
Eccolo qua, facile, veloce, pronto e servito!
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venerdì 21 febbraio 2014
Il senso del dolore - L'inverno del commissario Ricciardi - Maurizio De Giovanni
"Napoli, marzo 1931, mentre un inverno
particolarmente rigido tiene la città stretta in una morsa di gelo, un
assassinio scuote l'opinione pubblica per la ferocia con cui il crimine è
perpetrato e per la notorietà del morto. Il grande tenore Arnaldo Vezzi
viene trovato cadavere nel suo camerino al Teatro San Carlo prima della
rappresentazione de "I Pagliacci", la gola squarciata da un frammento
acuminato dello specchio andato in pezzi. Artista di fama mondiale,
amico del Duce, uomo egoista e meschino: a ricostruire la personalità
della vittima e a risolvere il caso è chiamato il commissario Luigi
Alfredo Ricciardi, in forza alla Squadra Mobile della Regia Questura di
Napoli. Investigatore anomalo, mal sopportato dai superiori per la sua
insofferenza agli ordini e temuto dai sottoposti per il suo carattere
chiuso ed enigmatico, Ricciardi coltiva nel suo animo tormentato un
segreto inconfessabile: fin da bambino "vede i morti" - ma solo chi
muore di morte violenta - , coglie la loro immagine nell'ultimo momento
di vita e ascolta le ultime parole; "il Fatto", come lo chiama lui, lo
aiuta nelle indagini".
(tratto da www.ibs.it)
L'ordine corretto di lettura sarebbe stato prima la saga del commissario Ricciardi, poi la serie dei Bastardi di Pizzofalcone. Io però per primo ho conosciuto Lojacono e a lui mi sono legata!
Così finita, solo temporaneamente, la serie dei Bastardi, sono ripartita dalla più vecchia serie del commissario Ricciardi. De Giovanni è riuscito a stregarmi con la sua scrittura e allora perchè non leggere anche tutta questa serie?
Il senso del dolore dà il via alle indagini del commissario Ricciardi. Siamo sempre a Napoli, ma in un'altra epoca, inizi del 1931. Un periodo difficile per l'Italia, dove i ricchi stanno bene e i poveri fanno la fame, e dove tutte le persone amano e sono gelose dei loro amori.
Il commissario ha un dono particolare, quando vede un cadavere è in grado di vedere, in quel corpo, il dolore, la sofferenza, il rimpianto e l'amore che se ne va. E' in grado di sentire le ultime frasi che pensa o dice o sussurra. Sono indizi anche questi che a volte lo aiutano nel trovare l'assassino, altre volte invece sono criptiche e difficili da interpretare. Un personaggio introverso Luigi Alfredo Ricciardi, che non parla delle voci che sente, per non essere preso per pazzo. Un commissario stacanovista e ligio al dovere, che è in gamba, e per quanto possa sembrare solo un commissario, nato per fare il commissario, in realtà dentro di sè è un uomo che ha sofferto molto, che ha provato sulla sua pelle e nella sua anima il dolore. E' un uomo che ama in gran segreto, di nascosto, spiando la vicina di casa, Enrica, dalla finestra di camera sua.
Con lui il brigadiere Maione, legato a Ricciardi per un episodio che si porta nel cuore, il dottor Modo, che critica la società di allora, il fascismo e punta il dito contro i ragazzotti che vedevano a quei tempi un eroe in Mussolini.
Alla fine di ogni romanzo De Giovanni incontra metaforicamente i suoi personaggi e dialoga con loro. Idea originale e bellissima per conoscerli meglio!
Da leggere assolutamente!
giovedì 20 febbraio 2014
Cozze in bianco
Le cozze sono un piatto molto gustoso, saporito, ma anche abbastanza economico. Si trovano da 2€/kg (allevate) 6-7€/kg (pescate). Se poi è periodo di offerta, si possono trovare anche a meno di 2€/kg.
Se le prendete al supermercato, potete chiedere di farvele pulire con la loro macchina... che però, purtroppo, tende a romperne un bel po'... e poi devono essere consumate in giornata, altrimenti si deteriorano. Se invece le prendete da pulire, avete da scartavetrare per un bel po'... poi come in tutte le cose, siete voi che decidete quanto e come pulirle... al ristorante lasciano attaccato al guscio tutte le conchigliette o le strisce bianche... io prendo il coltello e asporto tutto, con buona pace delle mie mani, unghie e dolori ai tendini, impiegando più di un'ora!!!
Comunque anche quando le faccio pulire al supermercato, appena torno a casa se rilavo sotto l'acqua, grattandole bene con una pagliuzza di metallo.
Mi raccomando togliete bene il bisso, che è quella specie di alga che è nelle cozze.
Ingredienti (per 2 persone):
1 rete di cozze
sale
olio
aglio
peperoncino
prezzemolo
vino bianco
Preparazione:
Lavate e pulite bene le cozze, mettetele in un tegame dai bordi alti con olio, aglio, peperoncino,prezzemolo e un pizzico poco poco di sale (le cozze spesso chiudono in sè acqua di mare e quando si aprono lo buttano fuori ed è già salato. Spesso le faccio proprio senza aggiunta di sale). Coprite con un coperchio e accendete il gas. Tempo pochi minuti le cozze si apriranno tutte. Lasciate evaporare un po' di acqua e aggiungete un bicchiere di vino bianco e continuate la cottura da scoperte. Cuocete a vostro gradimento, ma non fate ritirare tutto il sughetto perchè è ottimo per zupparci il pane!!!
Eccole qua, pronte e servite!!!
Se le prendete al supermercato, potete chiedere di farvele pulire con la loro macchina... che però, purtroppo, tende a romperne un bel po'... e poi devono essere consumate in giornata, altrimenti si deteriorano. Se invece le prendete da pulire, avete da scartavetrare per un bel po'... poi come in tutte le cose, siete voi che decidete quanto e come pulirle... al ristorante lasciano attaccato al guscio tutte le conchigliette o le strisce bianche... io prendo il coltello e asporto tutto, con buona pace delle mie mani, unghie e dolori ai tendini, impiegando più di un'ora!!!
Comunque anche quando le faccio pulire al supermercato, appena torno a casa se rilavo sotto l'acqua, grattandole bene con una pagliuzza di metallo.
Mi raccomando togliete bene il bisso, che è quella specie di alga che è nelle cozze.
Ingredienti (per 2 persone):
1 rete di cozze
sale
olio
aglio
peperoncino
prezzemolo
vino bianco
Preparazione:
Lavate e pulite bene le cozze, mettetele in un tegame dai bordi alti con olio, aglio, peperoncino,prezzemolo e un pizzico poco poco di sale (le cozze spesso chiudono in sè acqua di mare e quando si aprono lo buttano fuori ed è già salato. Spesso le faccio proprio senza aggiunta di sale). Coprite con un coperchio e accendete il gas. Tempo pochi minuti le cozze si apriranno tutte. Lasciate evaporare un po' di acqua e aggiungete un bicchiere di vino bianco e continuate la cottura da scoperte. Cuocete a vostro gradimento, ma non fate ritirare tutto il sughetto perchè è ottimo per zupparci il pane!!!
Eccole qua, pronte e servite!!!
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Sotto una buona stella
"Federico Picchioni è un uomo d'affari di successo che lavora per una holding
finanziaria e vive in una casa lussuosa con la giovane fidanzata,
Gemma. I due figli avuti dalla ex moglie, Lia e Niccolò, abitano invece
con la madre. Quando la donna muore, Federico si trova costretto ad
accogliere in casa i due ventenni, che lo detestano per aver abbandonato
la famiglia, più una nipotina nata da una passata relazione di Lia.
Contestualmente, un socio di Federico viene arrestato dalla Finanza, non
prima di aver dilapidato tutte le sostanze dei colleghi e aver
compromesso la loro reputazione. Gemma, che non sa che farsene di un
compagno disoccupato e con figli a carico, lascia Federico. Ed ecco che
entra in scena Luisa Tombolini, una "tagliatrice di teste" tormentata
dai sensi di colpa per il cinismo del proprio mestiere, che abita
proprio nell'appartamento accanto ai Picchioni. Riuscirà questo mix di
solitudini problematiche a raggiungere l'armonia?"
(tratto da www.mymovies.it)
Film veramente carino. Un film alla Verdone, un po' malinconico, nostalgico, crepuscolare, ma anche divertente, ironico, che rispecchia la vita di molti.
Bravissimi sia Verdone che la Cortellesi. Entrambi geniali!
Le gag tra i due di lei che imita la parlata extracomunitaria e di lui che fa lo storpio per strada sono esilaranti!
Non sarà ovviamente un film da oscar, ma è un film che fa riflettere, sul significato della famiglia, sui figli, sull'amore, sul lavoro e la disoccupazione, sulle poche aspettative che ci sono oggigiorno in Italia per i giovani. Un film, tra l'aspro e il dolce, che rispecchia in pieno la nostra Italia, e gran parte degli italiani.
Le risate non mancano, ma l'ironia è sempre frastagliata da quel senso di nostalgia, di inadeguatezza, di perdita. Malinconio e spensierato è un film da vedere, come la maggior parte dei film di Verdone.
Inoltre Verdone, in un punto del film, si fa portavoce dell'importanza dell'anima e dei sentimenti sia per i giovani che per gli adulti. In questa società, se hai un'anima, se provi dei sentimenti o se percepisci delle emozioni, vieni scambiato per depresso... e come dice un romano coatto (che dovrebbe essere un genio della musica visto che giudica dei provini musicali) "sei depressoooo, la gente vuole ridere". Si sacrificano e si annichiliscono così i sentimenti più puri che le persone dovrebbero invece mostrare quotidianamente. Di nuovo una condanna alla società attuale che soffoca la vera essenza umana.
Verdone in splendida forma e la Cortellesi frizzantissima!!! Bella coppia sul set, da riproporre!
Per me 4 stellete su 5 se le merita!!!
mercoledì 19 febbraio 2014
Buio - Maurizio De Giovanni
"Nel tepore ingannevole di un maggio malato, il
raccogliticcio gruppo di investigatori comandato da Gigi Palma si trova
a fronteggiare un crimine terribile: un bambino di dieci anni, nipote
di un ricco imprenditore, è stato rapito. Le indagini procedono a
tentoni, mentre il buio si impadronisce lentamente dei cuori e delle
anime e la morsa di una crisi di cui nessuno intravede l'uscita
stravolge le vite di tanti, spegnendo i sentimenti più profondi. Anche
un banale furto in un appartamento può nascondere le peggiori sorprese. I
Bastardi dovranno essere più uniti che mai, per trovare insieme la
forza di sporgersi su un abisso di menzogne e rancori dove non balena
alcuna luce. Intanto, nel commissariato più chiacchierato della città, i
rapporti di lavoro e quelli personali si complicano, e il vecchio
Pisanelli prosegue la sua battaglia solitaria contro un serial killer
alla cui esistenza nessuno vuole credere".
(tratto da www.ibs.it)
Finalmente trovo un attimo di tempo per scrivere due parole su Buio, l'ultimo romanzo di Maurizio De Giovanni.
Il libro è il terzo volume della saga dei Bastardi di Pizzofalcone. O meglio il primo "Il metodo del coccodrillo" fa da apripista per la serie, lasciando poi spazio a "I bastardi di Pizzofalcone" e a "Buio".
Si ritrovano qui i personaggi che abbiamo lasciato, li ritroviamo tutti, e ritroviamo tutte le loro, ansie, passioni, paure, amori, ritroviamo le loro vite. Il romanzo ancora una volta è incalzante, una corsa contro il tempo per ritrovare Dodo, il bambino di dieci anni rapito.
Ancora una volta De Giovanni scrive in maniera magistrale, rende il lettore partecipe della scena, e spesso, quando si è immersi nella lettura, sembra di essere con loro, lì seduti nella stessa stanza di Aragona o di Lojacono, con al fianco Ottavia o Palma. E' un romanzo che fa perdere la cognizione del tempo, per catapultare il lettore sulle scene descritte, alla ricerca del rapitore o dell'assassino.
E' un romanzo nero, un giallo, ma con tutte le sfumature della vita, quella che si tesse tra il commissariato, le scene dei crimini, le strade e le abitazioni private dei personaggi. Proprio in questi ambienti si svelano sempre più le vite private e nascoste dei protagonisti del libro. Piano piano si capisce chi sono, cosa provano, cosa covano nel loro intimo più profondo. Oltre all'incognita dell'indagine, De Giovanni continua a costruire e a delineare i suoi personaggi, legandoli sempre di più al lettore.
Buio, c'è sempre buio, anche in ognuno di noi. Ci sono delle parti del libro che sembrano monologhi teatrali, bellissimi. La parte del "ci sono notti" o la descrizione di "maggio", un maggio malato che porta a rapire un bambino, o a commettere altri crimini. O l'incipit iniziale di Dodo che parla con Batman, il pupazzetto che gli ha regalato suo babbo. Sono tutti dei capitoli densi di emozioni, di sensazioni, che trascinano il lettore in quell'agonia delle sue parole. Sembra di vedere un attore che ne recita la parte. Sembra di leggere la realtà che si aggira nelle nostre città. Sì, perchè De Giovanni delinea una realtà, un mondo vero, una criminalità di tutti i giorni, come descrivere persone di tutti i giorni, quelli che ci stanno vicini di casa.
Maurizio De Giovanni ha la grande capacità di scrivere in modo che il lettore possa immaginare il film di quello che sta leggendo. Lo si vede bene, lo si vede scorrere perfettamente nella propria immaginazione durante la lettura. Dote davvero di pochi scrittori.
Bravo Maurizio! Ancora una volta ci hai legato al tuo romanzo, ai tuoi Bastardi, e sempre più noi lettori vogliamo scoprire cosa succede nella tua Napoli, cosa accade ai nostri amici del commissariato, e come finisce realmente Buio, perchè il libro è palese che prevede un seguito!!!
A quando un po' di Luce sul caso?!?! Ti aspettiamo con il quarto volume... e sappiamo già che non ci deluderai!!!
(tratto da www.ibs.it)
Finalmente trovo un attimo di tempo per scrivere due parole su Buio, l'ultimo romanzo di Maurizio De Giovanni.
Il libro è il terzo volume della saga dei Bastardi di Pizzofalcone. O meglio il primo "Il metodo del coccodrillo" fa da apripista per la serie, lasciando poi spazio a "I bastardi di Pizzofalcone" e a "Buio".
Si ritrovano qui i personaggi che abbiamo lasciato, li ritroviamo tutti, e ritroviamo tutte le loro, ansie, passioni, paure, amori, ritroviamo le loro vite. Il romanzo ancora una volta è incalzante, una corsa contro il tempo per ritrovare Dodo, il bambino di dieci anni rapito.
Ancora una volta De Giovanni scrive in maniera magistrale, rende il lettore partecipe della scena, e spesso, quando si è immersi nella lettura, sembra di essere con loro, lì seduti nella stessa stanza di Aragona o di Lojacono, con al fianco Ottavia o Palma. E' un romanzo che fa perdere la cognizione del tempo, per catapultare il lettore sulle scene descritte, alla ricerca del rapitore o dell'assassino.
E' un romanzo nero, un giallo, ma con tutte le sfumature della vita, quella che si tesse tra il commissariato, le scene dei crimini, le strade e le abitazioni private dei personaggi. Proprio in questi ambienti si svelano sempre più le vite private e nascoste dei protagonisti del libro. Piano piano si capisce chi sono, cosa provano, cosa covano nel loro intimo più profondo. Oltre all'incognita dell'indagine, De Giovanni continua a costruire e a delineare i suoi personaggi, legandoli sempre di più al lettore.
Buio, c'è sempre buio, anche in ognuno di noi. Ci sono delle parti del libro che sembrano monologhi teatrali, bellissimi. La parte del "ci sono notti" o la descrizione di "maggio", un maggio malato che porta a rapire un bambino, o a commettere altri crimini. O l'incipit iniziale di Dodo che parla con Batman, il pupazzetto che gli ha regalato suo babbo. Sono tutti dei capitoli densi di emozioni, di sensazioni, che trascinano il lettore in quell'agonia delle sue parole. Sembra di vedere un attore che ne recita la parte. Sembra di leggere la realtà che si aggira nelle nostre città. Sì, perchè De Giovanni delinea una realtà, un mondo vero, una criminalità di tutti i giorni, come descrivere persone di tutti i giorni, quelli che ci stanno vicini di casa.
Maurizio De Giovanni ha la grande capacità di scrivere in modo che il lettore possa immaginare il film di quello che sta leggendo. Lo si vede bene, lo si vede scorrere perfettamente nella propria immaginazione durante la lettura. Dote davvero di pochi scrittori.
Bravo Maurizio! Ancora una volta ci hai legato al tuo romanzo, ai tuoi Bastardi, e sempre più noi lettori vogliamo scoprire cosa succede nella tua Napoli, cosa accade ai nostri amici del commissariato, e come finisce realmente Buio, perchè il libro è palese che prevede un seguito!!!
A quando un po' di Luce sul caso?!?! Ti aspettiamo con il quarto volume... e sappiamo già che non ci deluderai!!!
Birrificio Math - LA 70 Birra chiara Belgian Ale
E' finalmente giunto il momento dell'assaggio di un'altra delle favolose birre di Math. Stavolta, come terzo assaggio, è toccata LA 70, una birra chiara Belgian Ale.
La 70 mi è piaciuta molto, anche se per il mio palato LA 16 era migliore. Diciamo che se non avessi assaggiato quella aromatizzata ai fiori di gelsomino, LA 70 sarebbe la mia preferita, ma viene stracciata dalla 16!
Il colore è dorato, la schiuma è densa ma scompare rapidamente. Più frizzante della 16, ma meno della 68. Motivo per cui mi piace di più la 16... meno frizzante!
Gli aromi sono quelli della frutta, in particolare pesca, albicocca, ma rischiano di essere sopraffatti dalla frizzantezza della birra. Consiglio, servitela e fatela riposare qualche minuto, così si riapproprierà dei suoi aromi e persisteranno nel vostro naso anche dopo l'assaggio.
Il gusto è dolciastro. Al contrario della Blanche secca la bocca e lascia un retrogusto abbastanza amaro, LA 70 lascia un retrogusto dolciastro, molto gradevole. La grazione è di 7% Vol.
Birra molto buona, ma non bevetela dopo LA 16 perchè ne perdereste gran parte del gusto e degli odori!
La 70 mi è piaciuta molto, anche se per il mio palato LA 16 era migliore. Diciamo che se non avessi assaggiato quella aromatizzata ai fiori di gelsomino, LA 70 sarebbe la mia preferita, ma viene stracciata dalla 16!
Il colore è dorato, la schiuma è densa ma scompare rapidamente. Più frizzante della 16, ma meno della 68. Motivo per cui mi piace di più la 16... meno frizzante!
Gli aromi sono quelli della frutta, in particolare pesca, albicocca, ma rischiano di essere sopraffatti dalla frizzantezza della birra. Consiglio, servitela e fatela riposare qualche minuto, così si riapproprierà dei suoi aromi e persisteranno nel vostro naso anche dopo l'assaggio.
Il gusto è dolciastro. Al contrario della Blanche secca la bocca e lascia un retrogusto abbastanza amaro, LA 70 lascia un retrogusto dolciastro, molto gradevole. La grazione è di 7% Vol.
Birra molto buona, ma non bevetela dopo LA 16 perchè ne perdereste gran parte del gusto e degli odori!
lunedì 17 febbraio 2014
Birrificio Math - LA 16 Birra Ambrata ai fiori di Gelsomino
Ieri sera altro assaggio della favolosa birra artigianale di Mathieu Ferrè.
Questa volta è toccato a LA 16, una birra ambrata ai fiori di gelsomino. Che dire... fantastica!!!
LA 16 è un'alta fermentazione speziata con i fiori di gelsomino, di colore ambrato rossastro, molto meno frizzante de LA 68 e molto meno schiumosa. Quella poca schiuma che fa, svanisce molto presto!
Gli aromi sono tanti, ma una volta degustata rimane in bocca un retrogusto molto più dolciastro della Blanche, molto più intenso ed avvolgente. Un sapore strano rispetto alle birre classiche del supermercato, sicuramente dovuto alla particolarità dei fiori di gelsomino, che lasciano il loro odore nel naso. Una birra bella corposa e consistente, sia all'olfatto che al gusto. Alc. 7% Vol. quindi non leggerissima, ma io preferisco una birra un po' più robusta!!!
Devo dire che per ora, di quelle assaggiate, questa è la mia preferita, ma me ne mancano ancora 3, quindi chi può dirlo?! Aspetteremo gli altri assaggi per stilare una classifica di gradimento!
Questa volta è toccato a LA 16, una birra ambrata ai fiori di gelsomino. Che dire... fantastica!!!
LA 16 è un'alta fermentazione speziata con i fiori di gelsomino, di colore ambrato rossastro, molto meno frizzante de LA 68 e molto meno schiumosa. Quella poca schiuma che fa, svanisce molto presto!
Gli aromi sono tanti, ma una volta degustata rimane in bocca un retrogusto molto più dolciastro della Blanche, molto più intenso ed avvolgente. Un sapore strano rispetto alle birre classiche del supermercato, sicuramente dovuto alla particolarità dei fiori di gelsomino, che lasciano il loro odore nel naso. Una birra bella corposa e consistente, sia all'olfatto che al gusto. Alc. 7% Vol. quindi non leggerissima, ma io preferisco una birra un po' più robusta!!!
Devo dire che per ora, di quelle assaggiate, questa è la mia preferita, ma me ne mancano ancora 3, quindi chi può dirlo?! Aspetteremo gli altri assaggi per stilare una classifica di gradimento!
domenica 16 febbraio 2014
Birrificio Math - LA 68 Birra chiara Blanche
Circa una settimana fa ho scoperto che a 15 km da casa mia c'è un birrificio artigianale. Mai sentito dire e mai visto, l'ho scoperto grazie ad un'amica che conosce il proprietario!
Il birrificio si chiama Birrificio Math e si trova a Tavarnelle Val di Pesa (FI), in via del Fabbro 13.
Ovviamente dopo aver visitato il birrificio abbiamo fatto scorta di ogni sorta di birra da degustare comodamente a casa davanti ad un bel film!
Mathieu Ferrè, di orgini franco-spagnole, figlio di un cantautore francese, ci ha introdotto nel suo birrificio, facendoci scuola sulla sua produzione e sulle sue birre. Ne produce di 5 tipi che mi prometto di descrivere ogni volta che stapperò una bottiglia!
I formati sono in bottiglia piccola da 0,33 cl ed in bottiglia grande da 0,75 cl.
Ieri sera abbiamo assaggiato la birra chiara, LA 68 Blanche. Gradazione 5% Vol. LA 68 ha ottenuto la medaglia di bronzo nella categoria "Chiare, alta fermentazione, basso grado alcolico, di ispirazione belga" nelle ultime due edizioni di Birra dell'Anno (2012 e 2013).
LA 68 è una birra Blanche più luppolata rispetto allo standard. E' di colore giallo, chiara, abbastanza trasparente per non essere filtrata, molto schiumosa. All'olfatto profuma di cerali, fiori, ma anche agrumi, molto speziata, anche se non è una birra dolce, anzi tutt'altro, ha un retrogusto amarognolo che riporta in bocca e nel naso tutti gli aromi e le spezie che la compongono. Birra abbastanza frizzante, ma molto leggera come gradazione!

Da provare assolutamente!!!
A breve i prossimi assaggi.
Per chiunque volesse acquistarne basta contattarlo https://www.facebook.com/pages/Birrificio-Math/302643006423910 oppure chiamarlo sul cellulare 338/4584387 per farsi aprire le porte del suo birrificio e tornare a casa con una vasta scorta!
Il primo assaggio è andato alla grande!!!
Il birrificio si chiama Birrificio Math e si trova a Tavarnelle Val di Pesa (FI), in via del Fabbro 13.
Ovviamente dopo aver visitato il birrificio abbiamo fatto scorta di ogni sorta di birra da degustare comodamente a casa davanti ad un bel film!
Mathieu Ferrè, di orgini franco-spagnole, figlio di un cantautore francese, ci ha introdotto nel suo birrificio, facendoci scuola sulla sua produzione e sulle sue birre. Ne produce di 5 tipi che mi prometto di descrivere ogni volta che stapperò una bottiglia!
I formati sono in bottiglia piccola da 0,33 cl ed in bottiglia grande da 0,75 cl.
Ieri sera abbiamo assaggiato la birra chiara, LA 68 Blanche. Gradazione 5% Vol. LA 68 ha ottenuto la medaglia di bronzo nella categoria "Chiare, alta fermentazione, basso grado alcolico, di ispirazione belga" nelle ultime due edizioni di Birra dell'Anno (2012 e 2013).
LA 68 è una birra Blanche più luppolata rispetto allo standard. E' di colore giallo, chiara, abbastanza trasparente per non essere filtrata, molto schiumosa. All'olfatto profuma di cerali, fiori, ma anche agrumi, molto speziata, anche se non è una birra dolce, anzi tutt'altro, ha un retrogusto amarognolo che riporta in bocca e nel naso tutti gli aromi e le spezie che la compongono. Birra abbastanza frizzante, ma molto leggera come gradazione!

Da provare assolutamente!!!
A breve i prossimi assaggi.
Per chiunque volesse acquistarne basta contattarlo https://www.facebook.com/pages/Birrificio-Math/302643006423910 oppure chiamarlo sul cellulare 338/4584387 per farsi aprire le porte del suo birrificio e tornare a casa con una vasta scorta!
Il primo assaggio è andato alla grande!!!
Vellutata di cavolo viola
Oggi pranzo veloce! Come al solito verdura di stagione presa dall'orto: il cavolo viola!
Non lo avevo mai mangiato poi qualche mese fa l'ho assaggiato ed è stato una grandissima scoperta!!!
Passiamo al dunque!
Ingredienti (2 persone):
mezza palla di cavolo viola
1 cipolla
2 spicchi di aglio
1 cucchiaino di semi di cumino
peperoncino
sale
olio.
In aggiunta, se vi gusta, cubettini si speck (vanno bene anche di pancetta, prosciutto, o seitan).
Preparazione:
mettere in pentola la cipolla a fette, con un filo di olio, i due spicchi di aglio, un cucchiaino di semi di cumino e il peperoncino. Fate cuocere lentamente la cipolla e poi aggiungete il cavolo viola, dopo che lo avrete pulito, tagliato e lavato abbandantemente. Se avete il brodo potete aggiungere 3-4 tazze grandi di brodo vegetale. Io oggi non lo avevo, quindi ho fatto semplicemente con acqua. Salare e lasciar bollire per 40 minuti circa, fino a che il cavolo non sarà ben cotto.
Se l'acqua si ritira troppo aggiungerla di nuovo durante la cottura.
Una volta cotto, frullarlo con un frullatore ad immersione.
La vellutata è già buona così, ma se volete dargli un tocco di piacere in più, potete scaldare in un padellino, nel mio caso, speck, oppure pancetta, prosciutto, seitan, mele caramellate... e servirle nel piatto per guarnire la vellutata.
Eccola qua, adatta a tutti i palati, pronta e servita!
Non lo avevo mai mangiato poi qualche mese fa l'ho assaggiato ed è stato una grandissima scoperta!!!
Passiamo al dunque!
Ingredienti (2 persone):
mezza palla di cavolo viola
1 cipolla
2 spicchi di aglio
1 cucchiaino di semi di cumino
peperoncino
sale
olio.
In aggiunta, se vi gusta, cubettini si speck (vanno bene anche di pancetta, prosciutto, o seitan).
Preparazione:
mettere in pentola la cipolla a fette, con un filo di olio, i due spicchi di aglio, un cucchiaino di semi di cumino e il peperoncino. Fate cuocere lentamente la cipolla e poi aggiungete il cavolo viola, dopo che lo avrete pulito, tagliato e lavato abbandantemente. Se avete il brodo potete aggiungere 3-4 tazze grandi di brodo vegetale. Io oggi non lo avevo, quindi ho fatto semplicemente con acqua. Salare e lasciar bollire per 40 minuti circa, fino a che il cavolo non sarà ben cotto.
Se l'acqua si ritira troppo aggiungerla di nuovo durante la cottura.
Una volta cotto, frullarlo con un frullatore ad immersione.
La vellutata è già buona così, ma se volete dargli un tocco di piacere in più, potete scaldare in un padellino, nel mio caso, speck, oppure pancetta, prosciutto, seitan, mele caramellate... e servirle nel piatto per guarnire la vellutata.
Eccola qua, adatta a tutti i palati, pronta e servita!
sabato 15 febbraio 2014
Spaetzle di zucca gialla, con cipolle e speck
Piatto unico, di stagione e di ottima riuscita. Adatto anche ai vegetariani (basta togliere lo speck!).
Per questa ricetta devo ringraziare una carissima amica che, quando sono andata a trovarla in Francia (nonostante sia italianissima), mi ha fatto conoscere la ricetta classica con gli spinaci (i tradizionali spaetzle verdi). Una volta in Italia ho cercato il "colino" per farli (7€) e ho modificato la ricetta con la zucca gialla.
Ingredienti per il sugo:
speck a cubetti
2 cipolle bianche medie a cubetti
un pizzico di curcuma
un pizzico di curry
sale
olio.
Ingredienti per gli spaetzle (per 4 persone):
4 uova
3 hg di farina
300 g di zucca gialla pulita
un pizzico si sale
noce moscata q.b.
cannella q.b.
Preparazione per il sugo:
mettere un filo di olio in padella e rosolare la cipolla con curcuma, curry e un pizzico di sale. Una volta rosolata bene a fiamma bassa, aggiungere lo speck e cuocere lentamente.
Preparazione per gli spaetzle:
mettere la zucca a piccoli cubetti in una teglia da forno a 200° così che si cuocia e si asciughi (non lessatela perchè diventa troppo acquosa!). Una volta cotta (circa mezz'ora), frullatela e lasciatela freddare. Setacciate la farina, aggiungete le uova e la zucca finemente tritata (fredda o tiepida), un pizzico di sale, noce moscata e cannella. L'impasto deve rimanere una via di mezzo tra solido e acquoso. Se viene troppo liquido, aggiungere farina, se troppo solido, aggiungere un po' di acqua. Laciate riposare 30 minuti.
Mettere l'acqua sul fuoco con un po' di sale e, quando bolle, colare l'impasto nell'apposita macchina per gli spaetzle (se non l'avete potete usare un cucchiaino, ma ci vuole molto più tempo!).
Farli cuocere fino a che non risalgono in superficie, toglierli con un mestolo perforato e condirli col sughetto di speck!
Buon appetito!
Per questa ricetta devo ringraziare una carissima amica che, quando sono andata a trovarla in Francia (nonostante sia italianissima), mi ha fatto conoscere la ricetta classica con gli spinaci (i tradizionali spaetzle verdi). Una volta in Italia ho cercato il "colino" per farli (7€) e ho modificato la ricetta con la zucca gialla.
Ingredienti per il sugo:
speck a cubetti
2 cipolle bianche medie a cubetti
un pizzico di curcuma
un pizzico di curry
sale
olio.
Ingredienti per gli spaetzle (per 4 persone):
4 uova
3 hg di farina
300 g di zucca gialla pulita
un pizzico si sale
noce moscata q.b.
cannella q.b.
Preparazione per il sugo:
mettere un filo di olio in padella e rosolare la cipolla con curcuma, curry e un pizzico di sale. Una volta rosolata bene a fiamma bassa, aggiungere lo speck e cuocere lentamente.
Preparazione per gli spaetzle:
mettere la zucca a piccoli cubetti in una teglia da forno a 200° così che si cuocia e si asciughi (non lessatela perchè diventa troppo acquosa!). Una volta cotta (circa mezz'ora), frullatela e lasciatela freddare. Setacciate la farina, aggiungete le uova e la zucca finemente tritata (fredda o tiepida), un pizzico di sale, noce moscata e cannella. L'impasto deve rimanere una via di mezzo tra solido e acquoso. Se viene troppo liquido, aggiungere farina, se troppo solido, aggiungere un po' di acqua. Laciate riposare 30 minuti.
Mettere l'acqua sul fuoco con un po' di sale e, quando bolle, colare l'impasto nell'apposita macchina per gli spaetzle (se non l'avete potete usare un cucchiaino, ma ci vuole molto più tempo!).
Farli cuocere fino a che non risalgono in superficie, toglierli con un mestolo perforato e condirli col sughetto di speck!
Buon appetito!
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La cena di Natale di Io che amo solo te - Luca Bianchini
"È la vigilia di Natale e sono tutti più
romantici, più buoni, ma anche un po' più isterici. Polignano a Mare si
sveglia magicamente sotto la neve che stravolge la vita del paese,
dividendolo tra chi ha le gomme termiche e chi no. La più sconvolta è
Matilde, che riceve quella mattina un anello con smeraldo da don Mimì,
suo marito, "colpevole" di averla troppo trascurata negli ultimi tempi.
Lei si esalta a tal punto da improvvisare un cenone per quella stessa
sera nella loro grande casa, soprannominata il "Petruzzelli", in cui
troneggia un albero di Natale alto quattro metri e risplendono le
luminarie sul tetto. L'obiettivo di Matilde è sfidare davanti a tutti
Ninella, la consuocera, il grande amore di gioventù di suo marito. E
Ninella, che a cinquant'anni è ancora una guerriera, accetta la sfida.
Sbaglia però a farsi la tinta "biondo Kidman", che la renderà meno
sicura, ma non per questo meno bella. Quella sera, alla stessa tavola
imbandita si siederanno, tra gli altri: una diciassettenne ossessionata
dalla verginità (Nancy); una zia con tendenze leghiste (Dora); una
coppia (Chiara e Damiano) in cui il marito forse ha messo incinte due
donne, e un ragazzo gay (Orlando) che ha dovuto scrivere a mano su
pergamena undici menu, in cui spicca il "supplì alla cozza tarantina"
preparato con il Bimby. Tra cocktail di gamberi, regali riciclati,
frecciate e risate, ne succederanno di tutti i colori. Ma ai due
consuoceri, Ninella e don Mimì, importerà solo essere seduti uno accanto
all'altra".
(tratto da www.ibs.it)
Questo romanzo è una piccola perla che si cosuma in meno di tre ore. A mio parere è necessario aver letto "Io che amo solo te", per poter apprezzare in pieno tutta la narrazione e tutti i personaggi.
E' una narrazione semplice, veloce, ma vivace e rapida come lo scorrere del tempo tipico dei giorni e delle ore che precedono la notte di Natale.
E' un romanzo che immerge totalmente il lettore nella sua storia, come se in quelle ore incontrasse davvero i personaggi del libro... come un incontrare prima del Natale amici di vecchia data.
Di nuovo Bianchini riesce a dare vita con grinta ed energia ai suoi personaggi del libro precedente, che non perdono nè di tono, nè di spessore. Sempre quei personaggi vivi, reali, con le loro ossessioni, i loro difetti e i loro pensieri più intimi e segreti. Sì, perchè anche a Natale ognuno porta nel suo cuore qualcosa che gli altri non possono neppure intravedere. Ognuno ha il suo segreto da celare e i suoi desideri da esprimere!
Bravo Luca, che ancora una volta ci hai legato ai tuoi personaggi, a Polignano a Mare e perchè no, anche al Natale!
Un romanzo che è un buon seguito a "Io che amo solo te" e che ci porta a desiderare come sarà il pranzo di Pasqua, o il pranzo di Ferragosto... perchè ci siamo legati così bene a Ninella, a Don Mimì, a Chiara e Damiano, a Orlando e anche alla terribile Matilde, che non possiamo stare senza sapere cosa succederà poi!!!
Una lettura divertente e spensierata, di cui non potrete più fare a meno. Consigliato vivamente!!!
Nota per l'autore: a quando il seguito?!? Non vedo l'ora!!!
venerdì 14 febbraio 2014
Branzino arrosto alle verdure
Per tornare alla leggerezza, una ricetta di pesce!
Ingredienti (3-4 persone):
un branzino da 800 g
1 cipolla bianca
1 patata grande
6 pomodorini
rosmarino
timo
salvia
aglio
olio
sale.
Preparazione:
lavate bene il branzino dopo averlo eviscerato.
Inserire nella pancia due spicchi d'aglio, un rametto di rosmarino, due foglie di salvia.
Mettere sul fondo della teglia un filo d'olio e posizionate il branzino. Nei punti rimasti vuoti aggiungete una cipolla e spicchi medi, una patata a cubettini e dei pomodorini tagliati a metà o in 4 spicchi. Coprite tutto con rosmarino, timo, salvia, sale e un altro piccolo goccio di olio.
Infornate a 180°C e cuocete per almeno un'ora.
N.B. Se vedete che i pomodorini o il pesce tendono a bruciarsi, prima che questo succeda, coprire il tegliono con carta da forno o stagnola (senza sigillare ai bordi).
Pronto e servito!!! Buon appetito!!!
p.s. io ho messo poche verdure perchè ho usato una teglia piccola, per cuocere tutto nel forno piccolo. Se usate il forno grande e quindi una teglia grande, abbondate con le verdure perchè sono ottime!!!
Ingredienti (3-4 persone):
un branzino da 800 g
1 cipolla bianca
1 patata grande
6 pomodorini
rosmarino
timo
salvia
aglio
olio
sale.
Preparazione:
lavate bene il branzino dopo averlo eviscerato.
Inserire nella pancia due spicchi d'aglio, un rametto di rosmarino, due foglie di salvia.
Mettere sul fondo della teglia un filo d'olio e posizionate il branzino. Nei punti rimasti vuoti aggiungete una cipolla e spicchi medi, una patata a cubettini e dei pomodorini tagliati a metà o in 4 spicchi. Coprite tutto con rosmarino, timo, salvia, sale e un altro piccolo goccio di olio.
Infornate a 180°C e cuocete per almeno un'ora.
N.B. Se vedete che i pomodorini o il pesce tendono a bruciarsi, prima che questo succeda, coprire il tegliono con carta da forno o stagnola (senza sigillare ai bordi).
Pronto e servito!!! Buon appetito!!!
p.s. io ho messo poche verdure perchè ho usato una teglia piccola, per cuocere tutto nel forno piccolo. Se usate il forno grande e quindi una teglia grande, abbondate con le verdure perchè sono ottime!!!

Pere in camicia con cioccolato
Questo dolce è indicatissimo per chi come me è allergico ai latticini e per chi è vegano, in quanto non si usa latte e volendo neppure uova (io l'ho usato, ma se ne può fare tranquillamente a meno!!!)
Ingredienti (4 persone):
Per le pere:
4 pere
1 pasta sfoglia retangolare (io ho usato Buitoni)
1 tuorlo d'uovo (ma si può anche non usare)
acqua
Per il cioccolato:
1/2 L di latte di soia (o normale se volete)
100 g zucchero semolato
50 g cacao amaro in polvere
25 g farina
Preparazione:
sbucciare con un pela patate le pere e lavarle. Fare in modo che il sotto della pera spiani e la pera riesca a stare in piedi.
Tagliare la pasta sfoglia a striscine di larghezza massima di 1 cm, e arrotolarle intorno alla pera, partendo dal picciolo, come a fare un vestito. Fate in modo che lo strato si sovrapponga al precendete di pochissimo, così che si incollerà ben bene.
Una volta arrotolata tutta, sul fondo della pera mettere un quadratino di pasta sfoglia per tappare il sotto.
Con un dito cospargere tutta la pasta sfoglia di acqua, farà da colla tra i vari strati.
La pera è già pronta per essere messa in forno, ma se volete farla venire un po' più dorata, lucida, cospargete la pasta sfoglia con il tuorlo di un uovo, tramite un pennello. (viene bene anche senza uovo!)
Infornate a 180°C, forno ventilato, per 50 minuti... Non fate bruciare la pasta sfoglia!!!
Per il cioccolato invece, stiepidite a parte mezzo litro di latte (soia o normale), in un pentolino mettete zucchero, cacao e farina e mescolate bene. Una volta stiepidito il latte, aggiungetelo alla miscela e fate bollire un minuto girando continuamente. Mettete il cioccolato bollente in una coppetta o in pirottino, per dargli la forma. E lasciate freddare.
Una volta cotta la pera e fressato il cioccolato, rovesciare il cioccolato in un piatto e accanto servire la pera (magari lasciatela freddare perchè dentro ustiona!).
Eccola qua, buonissima, pronta e servita!!!
Ingredienti (4 persone):
Per le pere:
4 pere
1 pasta sfoglia retangolare (io ho usato Buitoni)
1 tuorlo d'uovo (ma si può anche non usare)
acqua
Per il cioccolato:
1/2 L di latte di soia (o normale se volete)
100 g zucchero semolato
50 g cacao amaro in polvere
25 g farina
Preparazione:
sbucciare con un pela patate le pere e lavarle. Fare in modo che il sotto della pera spiani e la pera riesca a stare in piedi.
Tagliare la pasta sfoglia a striscine di larghezza massima di 1 cm, e arrotolarle intorno alla pera, partendo dal picciolo, come a fare un vestito. Fate in modo che lo strato si sovrapponga al precendete di pochissimo, così che si incollerà ben bene.
Una volta arrotolata tutta, sul fondo della pera mettere un quadratino di pasta sfoglia per tappare il sotto.
Con un dito cospargere tutta la pasta sfoglia di acqua, farà da colla tra i vari strati.
La pera è già pronta per essere messa in forno, ma se volete farla venire un po' più dorata, lucida, cospargete la pasta sfoglia con il tuorlo di un uovo, tramite un pennello. (viene bene anche senza uovo!)
Infornate a 180°C, forno ventilato, per 50 minuti... Non fate bruciare la pasta sfoglia!!!
Per il cioccolato invece, stiepidite a parte mezzo litro di latte (soia o normale), in un pentolino mettete zucchero, cacao e farina e mescolate bene. Una volta stiepidito il latte, aggiungetelo alla miscela e fate bollire un minuto girando continuamente. Mettete il cioccolato bollente in una coppetta o in pirottino, per dargli la forma. E lasciate freddare.
Una volta cotta la pera e fressato il cioccolato, rovesciare il cioccolato in un piatto e accanto servire la pera (magari lasciatela freddare perchè dentro ustiona!).
Eccola qua, buonissima, pronta e servita!!!
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giovedì 13 febbraio 2014
I Culturativi - 22 febbraio incontro con il Dottorcosta
Palamita al sesamo con contorno di pomodorini allo zenzero e salsa di soia
Non sempre dal pescivendolo si trova la palamita, ma oggi, fortuna delle fortune, l'ho trovata!
È un pesce economico, il prezzo al kg varia dai 9 ai 12 euro. Ovviamente per pesci di lunghezza massima 40 cm, altrimenti sale!
È buono in molto modi, arrosto, alla griglia, nel sugo per la pasta, ma oggi lo propongo di lusso!!!
Palamita al sesamo con contorno di pomodorini allo zenzero e salsa di soia!
Ingredienti (2 persone):
un bel filettone di palamita
semi di sesamo
sale
olio.
Per il contorno:
una confezione di pomodorini freschi
una radice di zenzero
salsa di soia
sale
olio.
Preparazione:
mettere in padella olio e radice di zenzero fresca a fette, preventivamente sbucciata con un pelapatate. Fate rosolare qualche minuto e aggiungere i pomodorini tagliati a metà con un pizzico di sale. A fine cottura spegnere il fuoco e aggiungere salsa di soia.
Per il pesce: fatevi sfilettare la palamita dal pescivendolo, poi togliere le uniche lische rimaste al centro del filetto con delle pinzette o con un coltello. Una volta tolte le lische, sciaquare bene e tagliare in tranci.
Rotolare i tranci nel sesamo e metterli in una padella con un filo di olio. Salare leggermente visto che la salsa di soia dei pomodori è già molto salata!
Servire la palamita ben rosolata con i pomodori e al caso aggiungere un filo di salsa di soia!
Pronto e servito!!!
È un pesce economico, il prezzo al kg varia dai 9 ai 12 euro. Ovviamente per pesci di lunghezza massima 40 cm, altrimenti sale!
È buono in molto modi, arrosto, alla griglia, nel sugo per la pasta, ma oggi lo propongo di lusso!!!
Palamita al sesamo con contorno di pomodorini allo zenzero e salsa di soia!
Ingredienti (2 persone):
un bel filettone di palamita
semi di sesamo
sale
olio.
Per il contorno:
una confezione di pomodorini freschi
una radice di zenzero
salsa di soia
sale
olio.
Preparazione:
mettere in padella olio e radice di zenzero fresca a fette, preventivamente sbucciata con un pelapatate. Fate rosolare qualche minuto e aggiungere i pomodorini tagliati a metà con un pizzico di sale. A fine cottura spegnere il fuoco e aggiungere salsa di soia.
Per il pesce: fatevi sfilettare la palamita dal pescivendolo, poi togliere le uniche lische rimaste al centro del filetto con delle pinzette o con un coltello. Una volta tolte le lische, sciaquare bene e tagliare in tranci.
Rotolare i tranci nel sesamo e metterli in una padella con un filo di olio. Salare leggermente visto che la salsa di soia dei pomodori è già molto salata!
Servire la palamita ben rosolata con i pomodori e al caso aggiungere un filo di salsa di soia!
Pronto e servito!!!
Gelatina d'arancio
Come completare il menu di San Valentino!
Come dolce, una chicca leggerissima, dolcina, adatta a celiaci e vegani, o a chi, come me, è intollerante/allergico al lattosio!!!
Ingredienti (3 persone):
4 arance Navel
1-2 cucchiai di fecola di patate
1 cucchiaio di zucchero bianco
gocce di cioccolato fondente
1 meringa (per chi non è vegano!!!)
Preparazione:
spremere 3 arance e mezzo e metterle in un bollitore con 1 cucchiaio di zucchero e 1 -2 cucchiai di fecola. Mescolare in modo da far sciogliere bene la fecola, senza creare bozzettini. Accendere il fuoco, portare ad ebollizione e far addensare (se rimane troppo liquido aggiungere ancora fecola, avendo l'accortezza di scioglierla prima a freddo con un po' di succo di arancia).
Una volta addensata, preparate le coppette. Con la metà di arancio avanzate, preparate dei pezzettini da posizionare sul fondo. Poi versate la gelatina, fatela freddare 5 minuti, guarnire con gocce di cioccolato fondente, pezzettini di arancio e una meringa (per chi può) sbriciolata. (una meringa basta per 3 coppette!!!).
Mettete in frigo 2 ore e toglietela ad inizio pasto, così che avrà tempo di riscaldarsi un po'!
Ottima, facile e leggera!
Pronta e servita!
Come dolce, una chicca leggerissima, dolcina, adatta a celiaci e vegani, o a chi, come me, è intollerante/allergico al lattosio!!!
Ingredienti (3 persone):
4 arance Navel
1-2 cucchiai di fecola di patate
1 cucchiaio di zucchero bianco
gocce di cioccolato fondente
1 meringa (per chi non è vegano!!!)
Preparazione:
spremere 3 arance e mezzo e metterle in un bollitore con 1 cucchiaio di zucchero e 1 -2 cucchiai di fecola. Mescolare in modo da far sciogliere bene la fecola, senza creare bozzettini. Accendere il fuoco, portare ad ebollizione e far addensare (se rimane troppo liquido aggiungere ancora fecola, avendo l'accortezza di scioglierla prima a freddo con un po' di succo di arancia).
Una volta addensata, preparate le coppette. Con la metà di arancio avanzate, preparate dei pezzettini da posizionare sul fondo. Poi versate la gelatina, fatela freddare 5 minuti, guarnire con gocce di cioccolato fondente, pezzettini di arancio e una meringa (per chi può) sbriciolata. (una meringa basta per 3 coppette!!!).
Mettete in frigo 2 ore e toglietela ad inizio pasto, così che avrà tempo di riscaldarsi un po'!
Ottima, facile e leggera!
Pronta e servita!
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